Cammino pastorale-sportivo 2012/13

JUMP! Il salto della fede

Lo scorso mese di agosto ho avuto modo di seguire spesso le gare delle Olimpiadi di Londra, con le varie cronache e interviste che accompagnavano o seguivano le gare. Forse non ci avevo mai fatto caso, forse non le avevo mai seguite così da vicino, ma ho scoperto una cosa: che dietro ogni atleta c’è una persona ben precisa. Ovvio, direte voi, banale scoperta. Ebbene sì, mi vergogno un po’ a scriverlo, ma non mi era mai apparso così lampante.

Della cosa mi sono reso conto lucidamente dopo, quando ci si scorda il tempo con cui uno ha stabilito il record, o se qualcun altro ha vinto l’argento o il bronzo, ma si ricordano i volti e le storie. Per esempio a me è capitato di ricordarmi di Daniele Molmenti, vincitore dell’oro nella canoa slalom: come si dice, “un bel personaggio”, che ha addirittura venduto la sua Ducati Monster per pagarsi tre mesi di preparazione in Australia; oppure il mitico Bolt e la sua maniera di “esprimersi”; o Wojdan, la ragazza araba che nel judo ha gareggiato con una cuffietta, adattando il velo islamico, coraggiosa quanto timida; oppure la vicenda del povero Schwazer, scioltosi come neve al sole…e così via. È stata la scoperta di persone, storie, caratteri, si potrebbe quasi dire che la prestazione sportiva, super o mediocre, ci ha permesso di scoprirle. Dietro l’atleta, appunto, la persona.

Inizio con questa osservazione perché… [continua>>]

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